AIRONE GUARDABUOI

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     BUBULCUS IBIS

  • Classe: Aves
  • Ordine: Ciconiiformes
  • Famiglia: Ardeidae
  • Genere: Bubulcus
  • Specie: B.ibis (Linneus 1758)

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Distribuzione e Habitat.  Specie originaria dell’Africa che ha avuto una forte espansione nel IX° secolo, verso l’America, 

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l’Australia, la Nuova Zelanda e l’Europa. Per quanto riguarda la sua presenza in Europa, agli inizi del 1900, lo ritroviamo solo in Andalusia per poi espandersi nella Penisola Iberica intorno agli anni 1930. Nel 1960 il suo areale è ampliato in Francia e solo intorno al 1985 viene localizzato in Sardegna e successivamente in Piemonte per poi insediarsi in tutta Italia, concentrandosi soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro.

La specie è spiccatamente gregaria e ama riunirsi in colonie stanziali composte da decine di esemplari che amano frequentare ambienti umidi, coltivi scarsamente alberati, stagni, campi arati e seminati.

Descrizione. L’Airone guardabuoi è un uccello di taglia media, con collo piuttosto corto e becco massiccio. La sua altezza varia dai 40 a 55 cm, con un’apertura alare di 90-95 cm e con un peso che può raggiungere circa 400 grammi.   Il piumaggio è prevalentemente candido. Il becco è giallastro e le zampe grigie, ma soprattutto nella fase di riproduzione, gli esemplari adulti sfoggiano una livrea di piume con sfocature aranciate sulla nuca, su parte del dorso e del petto che lo differenziano dalla ‘Garzetta’ (Egretta garzetta), con cui spesso viene confuso.

Il suo modo di volare è piuttosto goffo, poiché tenendo il collo in posizione ripiegata a forma di ‘S’, una posa che gli conferisce un aspetto ‘senza collo’.

Alimentazione. Si nutre di piccoli vertebrati e invertebrati acquatici o terricoli, anfibi, pesci e piccoli roditori che trova nei terreni agricoli in fase di lavorazione. Spesso lo airone guardabuoi 003vediamo appollaiato su bovini e ovini al pascolo, pronto a catturare prede smosse dagli stessi ruminanti, ma soprattutto alla ricerca dei piccoli parassiti, come zecche e mosche emofaghe che si annidano nel loro pelame. In questo modo il bestiame trae giovamento dalla liberazione dai parassiti e ricevere dagli uccelli segnali di allarme in caso di pericolo. Tutto ciò ha dato origine al suo nome di ‘Airone guardabuoi).

Spesso lo possiamo notare dietro ai trattori che arano i campi, talvolta mescolato tra gabbiani ed altre specie che condividono questo tipo di ricerca del cibo. Tipico è anche il suo modo di cacciare, che alterna lenti spostamenti con marcati movimenti laterali del collo e brevi corse.

Riproduzione. In primavera durante la stagione degli amori, il maschio mette in atto le sue parate nuziali, esibendosi airone guardabuoi 004d’innanzi alla femmina in danze e salti accompagnati da suoni gutturali, per mettere in mostra la propria bellezza e la prestanza fisica.  Dopo l’accoppiamento il maschio prepara per la compagna un nido a forma di coppa poco profonda, fatto con rametti di arbusti e di canne. I nidi celati nel fitto di boschetti, vengono costruiti scegliendo piante tipiche delle zone umide e dei canneti e talvolta sono riuniti in colonie sullo stesso albero.   A partire da aprile la femmina depone di solito 3-4 uova di colore azzurrognolo, che si schiuderanno dopo un periodo di circa 20-24 giorni. Durante la cova i genitori si alterneranno con un continuo andirivieni e provvederanno entrambi anche a soddisfare la fame dei pulcini. I piccoli lasceranno il nido dopo una decina di giorni e saranno in grado di volare dopo circa un mese. Durante l’anno le covate possono essere anche 2.

Pericoli. Questa specie è protetta dalla ‘Legge regionale 57/1992’ sulla caccia e sulla direttiva uccelli. La cementificazione dei suoli, l’abbattimento degli alberi nelle zone di nidificazione, il disturbo antropico e soprattutto il modificarsi delle pratiche agricole e di pascolo possono rappresentare serie minacce per questa specie.  

 

Curiosità. Il nome della specie ‘Bubulcus’ proviene dal latino volgare col significato di ‘bifolco, guardiano di buoi’, mentre la parola ‘ibis’ è il modo in cui gli Egizi identificavano un uccello sacro.  Infine ‘airone’ dal latino medievale ‘Aghirone’ era il nome di alcuni uccelli acquatici della famiglia degli ‘Ardeidi’.