cdg f borraggine 001   Nome scientifico: BORAGO OFFICINALIS
  Nome comune: BORRAGINE
  Famiglia: Boraginaceae
  Fioritura: Maggio-Settembre - Raccolta:prima della fioritura
  Habitat: è presente in grande quantità nelle zone centro meridionali d'Italia. Cresce ai margini delle strade di campagna, nei campi incolti e spesso è presente negli orti e nelle vigne, fino a 1500 m


Descrizione

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La Borragine è originaria del Medio Oriente, ormai naturalizzata in tutto il mondo.

E' una pianta erbacea annuale, che può raggiungere anche un metro di altezza, con sottile radice ramificata.

Il fusto è cavo, carnoso, succoso, ramificato e, come tutta la pianta, è ricoperto da una fitta peluria ispida.

Le foglie basali di forma ovale allungata, sono portate da lungo picciolo, spesso hanno il margine ondulato-dentellato,  di colore verde intenso, con nervature evidenti. Quelle del fusto sono abbraccianti, più piccole, ma ugualmente ricoperte di peluria rigida.

L'infiorescenza è composta di racemi che formano una pannocchia. I fiori penduli hanno breve durata, sono portati da un lungo peduncolo, con il calice diviso in 5 sepali stretti, alterni ai petali  che gli conferiscono l'aspetto di una stella.  La corolla con la stessa forma ha un bel colore azzurro intenso; al centro sono raggruppate le antere che formano un piccolo cono di colore nero, con base biancastra.

Il frutto è formato dagli acheni racchiusi dal calice, che si richiude su se stesso, dopo la caduta della corolla.

La Borragine tra le piante spontanee  è una delle più apprezzate in cucina. Si utilizzano infatti le foglie più giovani e tenere per la preparazione di minestroni, torte, frittate e soprattutto per riempire i ravioli con la ricotta. Se ne  possono fare ottime frittelle di fiori e foglie lessate, passate in pastella di farina e poi fritte. I fiori freschi vengono anche usati per guarnire con una nota di colore, le varie pietanze, oppure si possono congelare in cubetti di ghiccio, da usare come originale decorazione per le bevande estive.

In erboristeria si usano infusi emollienti di fiori come sedativo della tosse. L'infuso di foglie, invece, è usato come diuretico e depurativo, nonchè per alleviare i dolori reumatici. Unendo un pugno di fiori e foglie all'acqua del bagno, si può combattere l'invecchiamento cutaneo.

La borragine contiene anche preziosi fitoestrogeni che regolano la funzione ormonale. In tempi recenti è emerso un grande interesse commerciale per questa pianta, per l'olio estratto dai suoi semi: olio gamma 3 linolenico, che ha utilizzi nutrizionali, dietetici, medicinali e cosmetici.

Purtroppo però recenti studi, tendono a vanificare i preziosi utilizzi di questa pianta, vera panacea usata fin dall'antichità. Sembra che nelle parti aeree, siano contenute sostanze alcaloidi, ritenute epatotossiche. E' consigliabile perciò limitarsi nell'uso culinario e nell'assunzione di infusi e decotti.

L'olio che viene ricavato dai semi, che ha la caratteristica di migliorare la circolazione, rendendo più fluido il sangue è considerato sicuro, purché non venga assunto da soggetti con emofilia o comunque sottoposti a terapie anticoagulanti.

Il nome "Borragine" deriverebbe dal latino "Borago", che si suppone possa derivare a sua volta da "Borra", un particolare tessuto di lana molto ruvida, che ricorda appunto la peluria della pianta. Si ipotizza anche che la parola provenga dal celtico "Barrach" che significava coraggio. Era infatti abitudine dei guerrieri celti, bere vino con borragine, prima di affrontare sanguinose battaglie. Infine, gli antichi Romani consideravano la borragine un eccellente rimedio contro la malinconia!

                    



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