La leggenda delle “Orme di Cristo”

Secondo le tradizioni cristiane anche lo storico pomarancino don Mario Bocci asseriva che il luogo ufficiale del  ‘Quo Vadis’, fosse localizzato a Roma, nei pressi dell’incrocio della Via Appia con l’Ardeatina.

Qui si trova infatti una chiesetta del IX° secolo, riedificata per volere del cardinale Barberini  nel 1637 per    maggiormente valorizzare il luogo dell’incontro.  All’interno vi è conservata una  pietra di marmo, veneratissima dai fedeli, sulla quale sono impresse  due orme.

La spiegazione di quelle impronte, il cui calco originale è custodito nella ‘Basilica di San Sebastiano fuori le mura’, sembra  però risultare molto più prosaica, in quanto pare si tratti di un ex voto propiziatorio, proveniente da un tempio pagano,  offerto da un viaggiatore romano per garantirsi il buon esito del lungo viaggio che stava per affrontare.

Ma al di là della fede, della storia e delle leggende, don Bocci rilanciava anche l’ipotesi della possibilità che il fatidico incontro di Pietro potesse aver avuto luogo nei boschi di Poggio al Pruno. Proprio qui infatti si trovavano delle piccole proprietà terriere appartenute a un carissimo amico dell’apostolo,  dove perciò   avrebbe potuto facilmente celarsi durante le persecuzioni scatenate da Nerone contro i cristiani.

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Ancor oggi nelle pendici di Poggio al Pruno, chiamato anticamente ‘Montalpruno’, a ridosso del Botro della Canonica, si possono osservare mucchi di pietre squadrate e rovine di edifici semicoperti dalla vegetazione,  intorno ai pochi tratti di mura di una canonica diroccata, dove si pensa  che il futuro santo,  avesse potuto trovare un sicuro nascondiglio.

Secondo la tradizione locale, una leggenda narra che per sfuggire alle persecuzioni di Roma, Pietro si fosse diretto verso Volterra, zona a lui familiare e avesse trovato rifugio sui poggi della Sassa, in località ‘La Chiesa’, vicino allo scorrere di un botro.   Si racconta che un giorno mentre stava percorrendo un tratto della vecchia via che conduceva al paese, fu protagonista di un evento straordinario. Tra il fitto dei boschi che ricoprivano le pendici  del poggio, in lontananza Pietro riconobbe la figura del Redentore e imbarazzato, quanto stupito, gli avrebbe rivolto la famosa domanda:  -Quo vadis, Domine?- (Dove vai, Signore?)

Alla risposta di Gesù:  -Eo Romam, iterum crucifigi- (Vado a Roma per farmi di nuovo crocifiggere), l’apostolo si convinse che con questo segno il Signore gli stava chiedendo di rientrare ed accettare il martirio, quindi obbedì e tornò indietro verso Roma.

Nel luogo di quell’incontro, ad avvalorare l’evento, su di un sasso piatto di calcare chiaro, si notano impressi degli avvallamenti che ricordano vagamente le orme di due piedi e,  secondo la tradizione sarebbe stato il Signore stesso ad imprimerle per testimoniare l'accaduto.

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