cdg-a-pino-marittimo   Nome scientifico: PINUS PINASTER
  Nome comune: PINO MARITTIMO
  Famiglia: Pinaceae
  Fioritura: Febbraio-Maggio
  Habitat: si adatta a terreni aridi, sabbiosi e rocciosi di natura silicea. Dal livello del mare fino a 700/800m. Non è presente in Trentino, Valle d’Aosta, Marche, Calabria, Basilicata, Sicilia. Spontaneo in Liguria, Toscana e Sardegna.


Descrizione

Il Pino marittimo cresce in Italia lungo le coste tirreniche formando fasce di protezione lungo i litorali, per la sua particolare resistenza alla salsedine. Ma nonostante il suo nome è presente in stazioni di collina e in bassa montagna. Usato in passato come rimboschimento, è particolarmente abbondante in Toscana, dove caratterizza talvolta il paesaggio collinare, insime al cipresso.

E’ un albero sempreverde a crescita veloce, in grado di ricrescere per disseminazione anche dopo gli incendi.

Di solito è alto fino a 20/30m, con chioma piramidale nelle piante più giovani, per diventare in seguito più appiattita e conica.

Il tronco è eretto, colonnare, a volte inclinato, con rami che salgono verso l’alto fin dalla parte bassa. La corteccia è grigia brunastra con profonde fessure che evidenziano placche irregolari, rossicce nelle screpolature.

Le foglie sono aghiformi, munite di una breve guaina che le riunisce in fascetti di due; rigide, appuntite, pungenti, spesse 2mm e lunghe fino a 20cm. Hanno margine finemente dentato di color verde scuro con sfumature glauche, attraversate da canali resinosi.

I fiori maschili e femminili, sono portati sulla stessa pianta. I maschili (microsporofilli) sono di color giallo dorato, riuniti in grappoli. I femminili (macrosporofilli) raggruppati intorno alla gemma terminale, sono di colore rossastro violaceo.

I frutti sono coni allungati di 14/20 cm senza peduncolo, anche in gruppi di 2/4 elementi. Di color bruno chiaro con squame legnose carenate, con umbone romboidale sporgente e piuttosto pungente. Racchiudono piccoli pinoli ovoidali, provvisti di lunga ala membranacea, lunga fino a 3 cm. I coni rimangono per 3 anni attaccati alle piante.

Il legno del Pino marittimo è piuttosto tenero e grossolano e ricco di resina, utile  alla produzione di carta da imballaggi usato anche in falegnameria.

Dalla corteccia si ottiene un trito per la ‘pacciamatura’, che viene usato nei giardini per inibire la crescita di erbe infestanti, per evitare la rapida evaporazione idrica del suolo, nonché per difesa dalle gelate.

La pianta produce resina in quantità maggiore rispetto alle altre specie di pini, usata per la distillazione della trementina, impiegata come solvente nella pittura, nel restauro e nei medicinali; anche se oggi tale produzione sta pian piano scomparendo. L’essenza di trementina può essere utilizzata come antireumatico e antinevralgico.

La parola ‘Pino’, proviene dal dal sanscrito ‘pitù=resinoso’; ‘pinaster’ invece è il nome dato dai latini ai pini selvatici.

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Pinus pinaster -- Pino marittimo