SATURNIA DEL PERO - PAVONIA MAGGIORE - (SATURNIA PYRI)

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  • Classe: Insecta
  • Ordine: Lepidoptera
  • Famiglia: Saturniidae
  • Genere: Saturnia
  • Specie: Saturnia pyri
    (Denis e Schiffermuller 1755)

DISTRIBUZIONE E ABITAT

saturnia 003La Saturnia pyri è una grande falena che trova il suo habitat nell’Europa Centromeridionale e nel Nord-Africa. In Italia è presente un po’ ovunque, anche se in maniera sporadica e rara. Predilige boschi e radure dove sono presenti piante di pero o altri alberi da frutto. Talvolta è possibile vederla ondeggiare in zone antropizzate attratte dalla luce dei lampioni ed altre fonti luminose. Spesso per il volteggiare energico, vengono scambiate per pipistrelli.

DESCRIZIONE

saturnia 006Si tratta del più grande lepidottero europeo con una apertura alare che può raggiungere i 14 cm nel maschio e i 15/17 nella femmina.   I maschi si possono facilmente riconoscere per le antenne fortemente pennate, mentre quelle della femmina sono più sottili e filiformi. La femmina si distingue anche per la forma dell’addome, molto più robusto e panciuto rispetto a quello del maschio.  In entrambe i sessi sono presenti le stesse caratteristiche di colorazione di fondo delle quattro ali, costituite da varie tonalità di marrone. La parte anteriore è tendente al grigio, con bande marginali più chiare, che si evidenziano sia nelle ali anteriori che sulle posteriori. Nella parte delle ali anteriori più vicina al corpo, si allarga una macchia scura e poco più sotto, una linea ocracea attraversa l’ala formando disegni a zigzag. Ciascuna ala mostra al centro una caratteristica macchia scura  a forma di occhio, orlata di nero e nocciola, che ricorda quella dell’ornamento delle penne del pavone. All’interno è presente una piccola lunetta chiara, rivolta verso l’interno del corpo.

Si ritiene che questi grandi occhi sulle ali, abbiano lo scopo di spaventare gli uccelli insettivori, illudendoli di trovarsi di fronte a un animale molto più grande e feroce di una farfalla.

L’addome è ricoperto da una fitta e morbida  peluria grigiastra, con evidente disegno bianco a forma di collare dietro la testa.

RIPRODUZIONE

Le femmine sono in grado di secernere feromoni sessuali, con lo scopo di guidare i maschi all’incontro. Questi, grazie alle loro caratteristiche antenne a pettine, riusciranno ad intercettare il richiamo anche ad oltre 3/5 km di distanza.  L’accoppiamento può durare anche oltre 20 ore e in seguito la femmina cercherà i punti più favorevoli, dove deporre le uova fecondate, prima di esaurire le poche risorse energetiche rimaste dal precedente stadio larvale. Il maschio sarà in grado di accoppiarsi ancora più volte, con femmine diverse, durante il breve arco della sua vita.

In questi lepidotteri infatti, l’apparato boccale è atrofizzato e sono perciò destinati ad una breve vita, che consiste al massimo in una decina di giorni, prima di morire per denutrizione.

ALIMENTAZIONE

Una volta schiuse le uova, i bruchi si nutrono soprattutto a spese degli alberi da frutto, come meli, ciliegi, mandorli, ma anche frassini, pioppi, olmi, salici e soprattutto peri.

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IL BRUCO

Al termine del loro sviluppo, i bruchi della Saturnia pyri, possono raggiungere i 12 cm di lunghezza, caratterizzati da un bel colore giallo-verde del corpo e da una serie di tubercoli azzurri da cui emergono filamenti neri. Prima della fase della ‘ninfosi’, che arriverà da giugno ad agosto, il bruco cercherà di individuare un riparo appropriato tra i rami o le cavità di un albero, in cui costruirà il suo bozzolo sericeo. All’interno del grosso involucro scuro e resistente, il bruco inizierà la sua trasformazione in crisalide, che può perdurare per 1 o 2 inverni, prima che possa nascere la falena adulta.

 PERICOLI:

saturnia 005E’ accertato che il declino della Saturnia pyri è dovuto principalmente allo sconsiderato utilizzo degli insetticidi chimici sulle piante da frutta, di cui si nutre principalmente il bruco. Potrebbe essere utile creare piccole aree coltivate a pero selvatico per la conservazione di questa specie. Per il suo grande e incessante declino, in molte parti d’Europa, la Saturnia pyri è considerata rara e protetta da apposite leggi.

 CURIOSITA’:

Il suo nome generico è riferito alla bellezza della dea Giunone, chiamata anche Saturnia, in quanto figlia di Saturno. L’attributo specifico ‘pyri’ è legato all’albero preferito per la sua riproduzione. Il nome popolare di Pavonia, descrive invece la forma delle macchie sulle della farfalla, simili a quelle delle penne del pavone.

 

 

 

Le foto della farfalla sono state scattate da Filippo Fulceri, quelle del bruco dall’amica Paola Vitali.