E’ una pianta eliofila, alta da 50 a 150 cm, cespugliosa, perenne che ogni anno produce nuovi rami fioriferi alla base di quelli ormai secchi, dell’anno precedente.
Ha portamento vigoroso e forma cespi di fusti eretti, lignificati alla base, molto ramificati e vischiosi.
Le foglie sono alterne o sparse, ricoperte di ghiandole appiccicose, ricche di oli essenziali che emanano un forte odore di resina. Hanno forma lanceolata, appuntite all’apice, con margine debolmente dentellato, lunghe fino a 8 cm.
L’infiorescenza è riunita in una lunga pannocchia piramidale che sboccia all’estremità del fusto, composta di capolini grandi fino a 1 centimetro e mezzo.
I fiori periferici che compongono il capolino sono femminili, con lunghe ligule raggianti color giallo oro. Gli interni, sempre di colore giallo, sono ermafroditi ed hanno una corolla tubolosa che termina con 5 piccoli denti.
Il frutto è un achenio di colore biancastro, piuttosto ghiandoloso, largo circa 2 cm, che termina in un pappo di peli.
L’Inula viscosa è una specie officinale e contiene principi attivi e oli essenziali, che venivano usati in passato, come antimicotici, per dermatiti e eczemi della pelle.
Benché venga considerata infestante ed invasiva, l’Inula è una pianta che in ambiente naturale, riesce a consolidare scarpate e zone franose, per la sua grande capacità di radicazione.
Ha anche un importante ruolo di mantenimento nel controllo biologico degli equilibri naturali dell’oliveto, garantendo lo svernamento di un insetto parassita, antagonista delle temibili larve della mosca olearia(Batrocera oleae).
L’etimologia della parola Inula si pensa possa derivare dal greco ‘Inanein’, che vuol dire ‘purificare’, riferito alle proprietà medicamentose della pianta. Il suo nome, con cui viene attualmente classificata, è dedicato a Dittrich, studioso contemporaneo della specie ‘Asteracee’ e direttore del Giardino botanico di Berlino. Con l’epiteto ‘viscosa’, si sottolinea la vischiosità della pianta.
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