cdg-a-carpino-bianco   Nome scientifico: CARPINUS BETULUS
  Nome comune: CARPINO BIANCO
  Famiglia: Betulaceae
  Fioritura: Aprile –Maggio
  Habitat: boschi umidi e arbusteti di latifoglie, terreni fertili e profondi. Fino a 1200 m. Non è resente in Sicilia e in Sardegna.


Descrizione

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Albero a fogliame deciduo, alto fino a 20 metri, che talvolta può assumere anche forma arbustiva. Ha una chioma globosa-allungata color verde lucente; il tronco dritto con rami ascendenti.

La corteccia è grigio brunastra, sottile, liscia al tatto, con strisce più chiare.

L’apparato radicale è formato da radici fascicolate, molto profonde e robuste, piuttosto ramificate.

Le foglie sono alterne, di forma ellittica con apice acuto, lunghe 6/8 cm con nervature pronunciate parallele e indivise, ben visibili sulla parte inferiore; il margine è fittamente dentellato. In autunno le foglie restano a lungo sui rami e assumono una bella colorazione arancio-giallo.

I fiori compaiono contemporaneamente alle foglie. I maschili e femminili sono portati dalla stessa pianta, in amenti penduli lunghi 4/6 cm di colore giallo verdastro. I femminili sono leggermente più piccoli.

I frutti sono formati da grappoli di brattee pendule, trilobate, di consistenza membranacea. Lunghe da 6 a 10 cm, sono di color verde brillante, poi giallastre e infine brunastre a maturità. Ognuna, lunga fino a 3 cm, contiene un piccolo seme triangolare.

Il Carpino bianco è un albero poco longevo (circa 150 anni), che fino allo scorso secolo veniva spesso ceduato ‘a ceppaia’; cioè veniva tagliato all’altezza del suolo perché producesse nuovi germogli che servivano per fascine, carbonella o sostegni per le piante dell’orto. In seguito la pianta cominciò ad essere tagliata a un’altezza superiore al metro e mezzo per evitare che gli animali da pascolo ne divorassero i germogli.

Il legno del Carpino bianco ha delle caratteristiche fibre ondulate che lo rendono piuttosto duro e resistente. Veniva utilizzato per i ceppi dei macellai, mazzuoli, bocce, birilli, ingranaggi di attrezzi agricoli, parti di telai per la tessitura, ma anche componenti di strumenti musicali, come pianoforti o strumenti a percussione. Apprezzato anche come ottimo combustibile per il suo elevato potere calorico.

Una curiosa leggenda lega questa pianta alla città di Carpi. Si narra che Astolfo, re dei Longobardi, perse il suo amico falco nel fitto del bosco, mentre si divertiva a lanciarlo. Disperatamente lo cercò per giorni interi, finché lo scorse mentre se ne stava appollaiato su un ramo di un carpino. Il re che aveva fatto un voto, volle onorare questo felice evento, costruendo la città di Carpi.

Il nome ‘Carpino’, dato alla pianta dai romani, è di probabile etimologia celtica: ‘car=legno, pen=testa’ col significato di ‘legno per la testa dei buoi’, in quanto veniva utilizzato per fare i gioghi. L’epiteto ‘betulus’ descrive le sue caratteristiche, talvolta simili a quelle della betulla.

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Carpino bianco -- Carpinus betulus