cdg-a-pioppo-nero   Nome scientifico: POPULUS NIGRA
  Nome comune: PIOPPO NERO
  Famiglia: Salicaceae
  Fioritura: Marzo-Aprile
  Habitat: si trova principalmente lungo le rive di fiumi e laghi o comunque in ambienti e terreni freschi e umidi. Fino a 1200m. Diffuso in tutto il territorio italiano.


Descrizione

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Albero con fogliame deciduo alto fino a 30 m, che possiamo trovare specialmente in boschi ripariali in associazione con Salici e Ontani.

E’ una specie molto longeva (120 anni), nonostante sia ritenuta a rischio per la continua distruzione delle aree golenali e quindi del suo habitat naturale, tanto che talvolta viene sostituita con ibridi di specie simili.

Ha tronco eretto e molto ramificato, dritto o deformato da evidenti protuberanze, ma anche diviso fin dalla base. La corteccia è grigio brunastra, profondamente solcata longitudinalmente nelle piante adulte; nelle più giovani è assai più chiara e piuttosto liscia.

La chioma è ovale, ampia e molto ramificata; a volte a portamento eretto, altre molto frastagliata. Le foglie hanno forma romboidale-triangolare, di color verde brillante. Sono alterne, lunghe circa 5/8 cm e larghe poco meno; hanno apice affusolato e margine seghettato, portate da un lungo picciolo.

L’infiorescenza è pendula, lunga 10/15 cm. I fiori maschili sono rossastri e i femminili verdi portati su piante diverse e spuntano prima delle foglie.

I frutti formano lunghi grappoli di capsule ovali verdastre grandi poco meno di 1 cm, che giunte a maturità liberano piccoli semi avvolti in una lanugine soffice e biancastra, idrofoba, che trasportata dal vento o dall’acqua, favorirà la disseminazione.

Generalmente il legno del pioppo viene utilizzato per la fabbricazione della carta, di ceste da frutta o fiammiferi. In Olanda era tradizionalmente adoperato per la realizzazione degli zoccoli.

Già nel 2° secolo d.C, il pioppo era utilizzato come pianta officinale. Come tramandato da Galeno, le sue gemme marronastre e appiccicose, venivano macerate al sole in olio. Si otteneva così un balsamo detto ‘Acopon’ che serviva per lenire le irritazioni della pelle. Anche nel medioevo veniva fatta una composizione con belladonna, giusquiamo, papavero e morella chiamato ‘unguento populeo’ che serviva per il trattamento delle ferite, delle emorroidi e della dermatosi. Tutt’oggi vengono utilizzate le gemme del pioppo in preparazioni erboristiche per le proprietà antisettiche, balsamiche e febbrifughe.

 

Riguardo al suo nome di origine latina, esso veniva già attribuito dai romani che lo descrivevano come albero del popolo ‘Arbor populi’,  poiché il muoversi delle fronde, ricorda il brusìo della folla. L’attributo specifico è dovuto al colore della sua scorza, di colore più scuro rispetto a quella di altre specie simili.

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Pioppo nero -- Populus nigra