Il Crocus biflorus è un grazioso endemismo spontaneo dell' Italia, presente in gran parte della Penisola, in maniera sporadica e discontinua.
E' una piccola pianta erbacea perenne, alta 8/10 cm, spesso caratterizzata da un marcato polimorfismo, sia nelle dimensioni che nella colorazione del fiore.
L'apparato radicale è formato da un bulbo che si trova a 3/5 cm di profondità; leggermente schiacciato sui poli, ricoperto di tuniche cartacee marronastre. Nella parte inferiore si trovano ciuffi di sottili radichette biancastre. Dal bulbo si dipartono 2 spate cartacee che avvolgono le foglie e il fiore.
Le foglie sono strettamente lineari, larghe pochi millimetri e lunghe poco più del fiore. Sono glabre, di color verde scuro, percorse da una linea biancastra longitudinale. Di solito sono presenti al momento della fioritura.
Il fiore è formato da 6 lacinie ellittiche (larghe circa 1 cm e lunghe fino a 3/ 4), di colore variabile dal bianco, al violaceo, inizialmente saldate tra loro, di cui quelle esterne hanno 3/5 evidenti strisce violetto scuro. La fauce è gialla e i tre stami e lo stilo sono di color rosso-arancione.
Il frutto è una capsula oblunga formata da 3 valve al cui interno si trovano numerosi semini rotondeggianti.
Anticamente usata per le sue proprietà ipnotiche e sedative, la specie contiene alcaloidi tossici.
Il suo nome si origina dalla parola greca 'krokos' che significa 'filamento', riferito agli stimmi dello zafferano. Biflorus invece, è riferito al fatto che spesso ogni pianta si presenta con 2 fiori.
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