Arbusto perenne sempreverde alto fino a 1 metro e mezzo, con fusti eretti, legnosi e assai ramificati, con corteccia compatta bruno-grigiastra.
Le foglie sono aghiformi, strette, lineari, portate in verticilli di 4-5 elementi. Sono glabre, di color verde lucido, col bordo revoluto che non lascia vedere la parte inferiore.
Sono lunghe 6-11 mm, sorrette da un brevissimo picciolo di appena 1 mm.
I fiori sono raccolti all’apice degli steli in densi racemi. Hanno un corto picciolo (4-6mm), con 3 bratteole inserite a metà. I sepali, ovati lanceolati hanno un apice membranoso di colore rosato.
Anche la corolla è rosa-violacea, più raramente bianca, di forma tubolare-campanulata, con lobi eretti, lunga circa 5mm, da dove sporgono le antere color porpora scuro.
Il frutto è una capsula piccolissima a 4 valve, contenente semi oblunghi. La pianta è anche una buona mellifera; il suo miele è apprezzato soprattutto in calabria e Basilicata, dove la specie abbonda maggiormente.
Il suo nome deriva dalla parola greca ‘Eréiko’ che significa ‘frangere, spaccare sassi’, perché si riteneva che i suoi infusi fossero in grado di spezzare i calcoli della vescica e dei reni. Il termine che la specifica invece, deriva da 2 parole latine: ‘multus e floris=molti e fiori’ per descrivere le sue infiorescenze composte da tanti piccoli fiorellini.
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