Pianta erbacea perenne, alta fino a 20-25 cm con rizoma sotterraneo poco carnoso di colore marronastro, dal quale partono fini radici e numerose foglie.
Queste sono di forma lineare-lanceolata-falciforme (larghe 5-15mm) di color verde-ceruleo con nervature poco evidenti.
Il fiore, che di solito è solitario è profumato, più corto delle foglie, con 3 tepali esterni incurvati verso il basso e percorsi da una peluria biancastra, sono larghi la metà di quelli interni. I 3 interni, sono eretti verso l'alto. Il tubo è lungo quasi il doppio dell'ovario, interamente avvolto in una spata di consistenza cartacea. Il loro colore può variare dal violaceo al giallo, con nervature centrali più scure.
Il frutto è una grossa capsula ovale contenente semi rugosi di colore marrone.
In passato il rizoma di questa specie, veniva essiccato e decorticato per ottenere una droga dal potere espettorante e antispasmodico. Ridotta in polvere veniva usata anche come cosmetico.
Secondo un antico racconto, Luigi VII re di Francia, nel 1137, vittorioso dopo una faticosa battaglia, avrebbe scorto degli Iris, proprio nel luogo dove avvenne il conflitto e volle apporre questo fiore come emblema sul proprio stemma. In seguito questa pianta venne popolarmente chiamata "Fleur de Louis"(fiore di Luigi), che per assonanza divenne erroneamente "Fleur de Lys", cioè "fiore di Giglio".
Durante il Rinascimento, analogo errore, si verificò anche a Firenze. Infatti l'emblema della città, che si ritiene essere un giglio, in realtà è un Iris. Il suo nome deriva dalla parola greca "Iride", che significa "arcobaleno", per le varie tonalità dei suoi fiori. L'aggettivo "Luteus", invece significa "giallo".
Spesso questa piantina è confusa con forme più diffuse e molto rassomiglianti, ma in realtà il "Giaggiolo Tirrenico" è un raro e prezioso rappresentante dell'antica Flora Mediterranea Cenozoica, come testimonia la sua distribuzione tanto frammentata e rarefatta.
In Toscana è una specie protetta.
Fotografata nelle garighe ofiolitiche della Riserva di Monterufoli e del Puntone di Farneta.
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