Piccola pianta erbacea perenne, cespitosa, tipica della zona appenninica e alpina, che non raggiunge più di 40 cm di altezza.
Ha l'aspetto un po' lanuginoso e la parte sotterranea consiste in uno stolone un po' allungato, che produce steli a sezione rotonda, con numerose propaggini striscianti I fusti, prostrati nella parte basale, emettono rametti erbacei eretti, che in seguito produrranno i fiori.
Le foglie sono lineari, spatolate con apice acuto, talvolta pelose o ghiandolose, opposte lungo il fusto e lunghe poco più di un centimetro.
L'infiorescenza, piuttosto lassa, può avere un numero di fiori che può variare da 1 a 20. Hanno i petali bilobati-bifidi, color bianco candido di 6-7mm, lunghi quasi il doppio del calice con i 5 sepali pubescenti, anch'essi di colore bianco.Stami e antere sono di colore giallo-verdognolo.
Il frutto è una piccola capsula cilindrica, grande poco meno di 1 cm, contenente piccoli semi ruvidi in superficie.
Questa pianta conta svariate sottospecie e talvolta, alcune di queste vengono usate per l'abbellimento di giardini rocciosi, anche per la velocità con cui si riproduce.
La parola "Cerastium" proviene dal vocabolo greco "Kéras" che significa corno e si riferisce probabilmente, alla forma allungata dei suoi frutti, rassomiglianti a piccoli corni. L'epiteto 'arvense' vuol dire che la pianta si può trovare nei campi.
|