Pianta erbacea annuale semiparassita, eliofila-termofila, che può essere alta anche oltre 50 cm. Ha portamento eretto su stelo robusto ghiandoloso e pubescente, talvolta di colore rossastro.
Le foglie sono di colore verde intenso; non hanno peduncolo, sono opposte, lanceolate con margini vistosamente dentati, lunghe fino a 9 cm.
L’infiorescenza è portata su un lungo racemo terminale, che al momento della fioritura assume una forma piramidale con brattee decrescenti simili alle foglie, sporgenti sotto ogni fiore. L’infiorescenza tende ad allungarsi durante la fruttificazione.
I fiori sono orientati su tutti i lati; hanno calice rigonfio con 5 denti triangolari che racchiudono per un quarto il tubo della corolla. Questa, lunga fino a 2 cm e mezzo ha forma bilabiata, color giallo brillante. Il labbro superiore è convesso, mentre l’inferiore trilobato, ha due vistose gibbosità.
Il frutto è una capsula globosa lateralmente compressa che contiene numerosi semini lunghi e striati.
Questa pianta veniva utilizzata in passato per le conosciute proprietà astringenti e protettive della pelle.
E’ dedicata al botanico torinese Antonio Bellardi vissuto dal 1741 al 1826; mentre l’aggettivo ‘trixago’ deriva da una parola greca che veniva usata per descrivere tutte le specie con corolla dal labbro trilobato.
|