cdg-f-santoreggia-montana   Nome scientifico: SATUREJA MONTANA
  Nome comune: SANTOREGGIA MONTANA
  Famiglia: Lamiaceae
  Fioritura: Luglio-Ottobre
  Habitat: luoghi aridi e sassosi ben esposti al sole. Terreni calcarei rocciosi. Fino a 1200 m. Non è presente in Val d’Aosta e in Sicilia.


Descrizione

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Piccola pianta perenne fortemente aromatica che presenta alla base fusti legnosi eretti o ascendenti che formano un cespuglio alto circa 50 cm.

L’apparato radicale consiste in un rizoma e tante radichette secondarie.

Le piccole foglie, larghe appena 2-3mm e lunghe fino a circa 2 cm, sono ricoperte di ghiandole o bordate di peluria; sono di color verde scuro, piuttosto coriacee, opposte, senza peduncolo, percorse da una nervatura evidente nella parte inferiore. Hanno forma lineare con apice acuto e margini revoluti, raccolte in gruppetti di 4-8.

L’infiorescenza si trova raggruppata in ‘verticillastri’ composti da piccoli fiori ermafroditi profumati. Hanno il calice di forma campanulata terminante con 5 denti, con piccole brattee simili a foglioline. La corolla si allunga in 4 lobi, di cui il superiore bilobato e ripiegato verso l’alto; l’inferiore con 3 lobi, di cui il mediano più largo dei laterali. Il colore può essere bianco, porporino o rosato.

Il frutto trova alloggio all’interno del calice ed è formato da quattro acheni ovali di colore scuro.

La pianta per i suoi numerosi principi attivi, ha proprietà antisettiche, antispasmodiche, stimolanti, toniche, espettoranti, antidiarrotiche, digestive. Per uso esterno è ottimo come antisettico e per alleviare le infiammazioni della gola. Nella moderna erboristeria vengono utilizzati infusi di foglie per disturbi gastro-intestinali e digestione difficile. L’infuso di fiori cura le ulcere della bocca, mentre gli impacchi possono alleviare i fastidi di piaghe, ferite e punture di insetti. Le foglie aggiunte all’acqua possono servire per un bagno tonificante e un pediluvio deodorante e defaticante, utili anche nell'acqua del risciacquo dei capelli, come ottimo antiforfora e antiparassitario.

Le foglioline della Santoreggia montana sono fortemente aromatiche e si possono usare per insaporire piatti di carne, pesce e legumi.

A livello industriale la pianta trova impiego nei cosmetici e nei liquori.

Il suo nome proviene dalla parola latina ‘satura=sazio’ a sua volta probabilmente derivante dall’arabo ‘sattur’, in riferimento alle conosciute proprietà digestive. L’epiteto ‘montana’ si riferisce invece all’ambiente dove essa cresce. Gli antichi romani conoscevano la pianta col nome di ‘Satureja’, ovvero erba dei satiri e ne raccomandavano un consumo moderato in quanto la ritenevano in grado di scatenare atti di sessualità incontrollata e smodata, che veniva definita ‘satirismo’.

Osservata tra le rocce calcaree di Poggio Mutti

                    



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