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LE BACCHE E ALTRI FRUTTI DEL BOSCO

Durante le nostre escursioni autunnali abbiamo notato la grande quantità di frutti presenti in autunno. Abbiamo così deciso di fotografarli e preparare delle semplici schede descrittive.

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Dettagli
Pubblicato: 28 Ottobre 2022
Visite: 5057

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AGAZZINO --- PYRACANTHA COCCINEA

 Famiglia: Rosaceae

I frutti dell’Agazzino sono costituiti da piccole bacche rotondeggianti, di colore arancione, riunite in fitti grappoli. Sono più o meno grandi come un pisello e hanno all’interno 5 piccoli semini.
'Pyracanta' proviene dalle parole greche ‘’pyros=fuoco e acanthos=spinoso’’, riferite al colore delle bacche e alla spinosità dei rami.
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AGRIFOGLIO --- ILEX AQUIFOLIUM

Famiglia: Aquifoliaceae

L’agrifoglio è un’antica pianta ‘relitta’ risalente all’era terziaria, oggi largamente coltivata per l’abbellimento dei nostri giardini.
I suoi frutti, riuniti in piccoli gruppetti, sono di color rosso scuro lucido, ottima fonte di sostentamento durante i mesi invernali, per diverse specie di uccelli, soprattutto per i merli che ne sono golosi. Le piccole drupe rotondeggianti, grandi circa 1 cm di diametro si trovano solo sulle piante femminili e sono velenose per l’uomo.

Fiori d'inverno "errore foto"

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ALLORO --- LAURUS NOBILIS

Famiglia: Lauraceae

Simbolo di onore, sapienza e gloria, l’Alloro veniva intrecciato da Greci e Romani per formare corone celebrative che cingevano con fierezza la testa di imperatori, poeti e letterati. Usanza che si è protratta fino a noi e dalla quale è stata coniata la parola ‘laureato’, per onorare coloro che conseguono un titolo di studio universitario.
Le piccole drupe nere e lucide, rimangono sulle piante per gran parte dell’inverno, vere prelibatezze per gli uccelli, usate in passato per molteplici usi fitoterapici come pure il resto della pianta.
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BIANCOSPINO --- CRATAEGUS MONOGYNA

Famiglia: Rosaceae

Il Biancospino è noto fin dai tempi dei Greci che ne utilizzavano i rametti fioriti per adornare gli altari durante le cerimonie nuziali.
Le piccole bacche ovali di color rosso scuro, hanno al loro interno una polpa farinosa che ingloba un nocciolo giallastro. Sono ricercate per le spiccate proprietà sedative e cardiotoniche, tanto che l’utilizzo della pianta a scopo terapeutico è attestato fin dal XIII° secolo.
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CORBEZZOLO-ALBATRO --- ARBUTUS UNEDO

Famiglia: Ericaceae

Nel periodo rinascimentale il Corbezzolo venne eletto ‘pianta nazionale’ per l’accostamento del colore verde vivo delle foglie, col bianco dei fiori e il rosso dei frutti, che ricordavano la bandiera tricolore! Sulla pianta infatti, possono essere contemporaneamente presenti insieme alle foglie sempreverdi, sia i fiori che i frutti.
Il frutto è una bacca sferica, esternamente granulosa, dall’aspetto attraente e appetibile, anche se l’etimologia latina del suo nome specifico ‘unedo’, da ‘unum edo = ne mangio una’, consiglierebbe di limitarne drasticamente la quantità, date le spiccate proprietà astringenti. Comunque le corbezzole sono ottime per la preparazione di marmellate e liquori.
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CORNIOLO MASCHIO --- CORNUS MAS 

Famiglia: Cornaceae

Si tratta di una specie commestibile-officinale, in quanto la pianta fin dall’antichità era apprezzata per i suoi frutti eduli, detti ‘corniole’ e veniva usata come febbrifugo, come tonico-astringente e per curare le malattie della pelle.
Le sue drupe, di un bel colore rosso scarlatto nella fase di maturazione, sono ricche di vitamina C e antiossidanti e se ne possono ricavare ottime marmellate, sciroppi e liquori. In passato venivano conservate in salamoia, come le olive e con i semi, tostati e macinati si preparava un surrogato del caffè.
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FILLIREA --- PHYLLIREA LATIFOLIA 

Famiglia: Oleaceae

La Fillirea era considerata nel XVII° secolo una pianta ornamentale, tanto da essere potata e costretta in bizzarre forme per adornare i giardini delle ville.
I frutti sono piccole drupe rotonde, contenenti all’interno un semino scuro. Durante la maturazione assumono un colore bluastro intenso e sono molto ricercate dagli uccelli durante la stagione invernale.
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FUSARIA --- EUONYMUS EUROPEAUS 

Famiglia: Celastraceae

Per gran parte dell’anno questo arbusto è poco appariscente, fin quando in autunno farà sfoggio dei suoi curiosi frutti. Lunghi circa 2 cm, questi sono formati da 4 lobi che ricordano la forma del cappello dei preti di una volta. Giunte a maturità, le capsule pendule diventate rosa acceso, si apriranno mostrando dei semini oblunghi di uno straordinario color arancio brillante del tutto inconsueto. La pianta contiene glucosidi e alcaloidi che la rendono molto pericolosa, se ingerita accidentalmente.
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GINEPRO COMUNE --- JUNIPERUS COMMUNIS 

Famiglia: Cupressacee

I frutti del ginepro comune, detti ‘galbule’ o ‘coccole’ hanno forma sferica (di 4/6mm) formati dalle brattee che circondavano il fiore femminile, accresciute e saldate insieme a formare il frutto. La maturazione avviene in due anni e prevede durante il primo, un colore verde, che diventerà blu-violaceo nell’anno successivo.
Esternamente sono ricoperti di pruina cerosa, opaca, biancastra, contenenti all’interno da 1 a 3 semini.
Hanno proprietà diuretiche, balsamiche e aromatizzanti, utilizzati in cucina per aromatizzare le pietanze e nella preparazione di liquori e grappe digestive.
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GINEPRO COCCOLONE --- JUNIPERUS OXYCEDRUS-MACROCARPA

Famiglia: Cupressaceae

I frutti di questa specie, sono grandi galbule, con diametro fino a 1 cm e mezzo. Anch’essi maturano dopo 2 anni, assumendo una colorazione bruno-rossastro vivace. Vera prelibatezza per svariate specie di uccelli ed ungulati.
Fin dall’antichità questo tipo di bacche veniva utilizzato per ricavarne un olio utile nella cura delle affezioni della pelle.
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LENTISCO --- PISTACIA LENTISCUS

Famiglia: Anacardiaceae

Il Lentisco è una tra le specie tipiche della macchia mediterranea, da sempre ricercata dall’uomo.
Tutte le parti della pianta, fin dall’antichità, trovavano svariati utilizzi. Apprezzata come medicinale, veniva usata per aromatizzare cibi e bevande, impiegata nella preparazioni di colori artistici e come porta-innesto per il pistacchio.
I piccoli frutti sono drupe di colore rosso che diventano nerastre e lucenti a maturazione.
Fiori d'inverno "errore foto"
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LIGUSTRO --- LIGUSTRUM VULGARE

Famiglia: Oleaceae

I frutti del Ligustro sono piccole bacche rotonde, nere e lucide durante la maturazione, contenenti 2-3 piccoli semini al loro interno.
Da esse si estrae la ‘ligulina’, una sostanza utilizzata come indicatore chimico, poiché assume un colore rosso in ambiente acido; verde in ambiente basico; azzurro in presenza di calcare.
Le bacche, molto apprezzate dagli uccelli durante i mesi invernali, sono tossiche per l’uomo.
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MIRTO --- MYRTUS COMMUNIS

Famiglia: Myrtaceae

Il Mirto è una delle essenze più rappresentative della macchia mediterranea, considerato nella mitologia, sacro alla dea Venere, era usato dai Greci e dai Romani nelle celebrazioni di feste e giochi. Il Mirto è legato ad antiche tradizioni che si legano a storie e  leggende che si perdono nel tempo.
Le sue bacche bluastre, lunghe circa 1 cm, hanno una curiosa forma ellissoidale; esternamente cerose, presentano all’estremità una piccola coroncina di residui induriti del calice del fiore, utili per la preparazione di ottimi liquori.
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NESPOLO SELVATICO ---MESPILUS GERMANICA

Famiglia: Rosaceae

Il frutto del Nespolo, dedicato al dio Saturno, era considerato un vero toccasana da Greci e Romani, che lo utilizzavano per curare malattie renali e disturbi digestivi.
La nespola si presenta ovale, giallastra, ruvida, grande circa un paio di cm. E’ in realtà un ‘falso frutto’ che si è formato dal ricettacolo e dal calice del fiore accresciuti e contenenti il vero frutto, che al suo interno ha 5 semini scuri e legnosi.
Per poter consumare le piccole nespole, occorre una fase di ‘ammezzimento’, in cui i frutti verranno ricoperti di paglia, fino a diventare morbidi.
Fiori d'inverno "errore foto"
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PERASTRO --- PYRUS PYRASTER

Famiglia: Rosaceae

Il Perastro è ritenuto il progenitore di tutte le varietà di pero coltivato, la cui antichissima coltura era già conosciuta dai Greci e menzionata pure da Omero nell’Odissea.
I frutti sono piccoli pomi rotondeggianti-piriformi, grandi fino a 4-5 cm, portati da un lungo picciolo. Durante la maturazione passano da un colore verde-giallastro al bruno. Anche se commestibili, la loro polpa è alquanto dura e astringente e solo dopo la caduta a terra, le piccole pere diventano molto ricercate dai mammiferi più grandi, agli ungulati, ai piccoli roditori del bosco.
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PRUGNOLO-PRUNO SELVATICO --- PRUNUS SPINOSA

Famiglia: Rosaceae

Ritenuto l’antenato dei nostri susini coltivati, il Prugnolo è un arbusto in grado di formare macchie spinose impenetrabili, ma è anche una delle prime piante a fiorire all’inizio della primavera.
I suoi frutti sono piccole drupe di colore blu-violaceo, dette ‘prugnole’, ricoperte superficialmente da una pruina biancastra. La polpa è verdastra, carnosa ma molto aspra e tende a diventare più dolce solo dopo i primi freddi, quando i piccoli frutti possono essere utilizzati per marmellate, sciroppi e liquori digestivi.
Tra le intricate siepi di prugnolo, è possibile trovare la ‘Calocybe gambosa’ un ottimo fungo commestibile detto ‘prugnòlo’, che cresce in primavera.
Le prugnole, durante l’inverno, sono una vera risorsa per uccelli, lepri, volpi, istrici, che ne sono golosi.
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PUNGITOPO --- RUSCUS ACULEATUS

Famiglia: Asparagaceae

Si tratta di un piccolo arbusto sempreverde tipico del sottobosco, dove spesso forma grovigli impenetrabili, rallegrati dalle sue bacche color rosso intenso.
Da sempre simbolo di fertilità e buon augurio, il pungitopo, fin dalla mitologia era conosciuto anche per le sue capacità curative negli stati infiammatori del circolo venoso e linfatico, tanto che Discoride, medico-botanico greco vissuto nel 40-90 d.C., scrisse un trattato illustrandone le proprietà benefiche.
Il pungitopo e’ una pianta protetta da leggi regionali che ne vietano la raccolta!
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PUNGITOPO MAGGIORE --- RUSCUS HYPOGLOSSUM

Famiglia: Asparagaceae

Piccola pianta arbustiva, inserita nella lista regionale delle piante protette, che si osserva nelle faggete e nei boschi di latifoglie poco luminosi, decisamente in minor quantità del Ruscus aculeatus.
Le sue bacche sferiche, dal diametro di 10-15 mm, giunte a maturazione spiccano per il loro colore rosso vivo, al centro dei ‘cladodi’, quelli che comunemente consideriamo le foglie della pianta.
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ROGHETTA-STRAPPABRACHE-SALSAPARIGLIA --- SMILAX ASPERA

Famiglia: Smilacaceae

E' una tipica pianta del sottobosco a portamento lianoso, irta di spine lungo tutta la superficie dei suoi insidiosi tralci flessuosi.
I frutti sono piccole bacche sferiche color rosso brillante, riunite in grappoli molto decorativi; tossiche per l’uomo, ma ricercate durante i mesi invernali da svariate specie di uccelli. La roghetta è una pianta officinale, da sempre usata nelle preparazioni galeniche.
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ROSA SELVATICA --- ROSA CANINA

Famiglia: Rosaceae

Sembra che questa comunissima pianta risalga a circa 40 milioni di anni fa!
Da sempre è apprezzata nella medicina popolare per i più svariati rimedi, tanto che l’epiteto ‘canina’ pare derivare dall’utilizzo delle radici, come rimedio contro la rabbia da morso dei cani.
I suoi ‘falsi frutti’ di color rosso vivo, sono detti ‘cinorrodi’; hanno forma ovale e possono essere utilizzati per la preparazione di marmellate e sciroppi.
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SORBO CIAVARDELLO ---SORBUS TORMINALIS

Famiglia: Rosaceae

Questa specie è riconoscibile per la tipicità delle foglie, in quanto molto simili a quelle dell’acero.
I frutti, riuniti in grappoli, sono rappresentati da piccoli pomi ovoidali grandi poco più di un centimetro, di colore marronastro punteggiato di lenticelle.
Permanendo sulla pianta per gran parte dell’inverno sono ricercatissimi da uccelli, ungulati, e piccoli roditori.
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SORBO MONTANO --- SORBUS ARIA

Famiglia: Rosaceae

E’ facile riconoscere questa pianta poiché la superficie inferiore delle sue foglie caduche è ricoperta da una peluria biancastra, che in autunno spicca per i riflessi argentati e si distingue tra tutte le altre foglie cadute a terra.
I piccoli frutti del sorbo montano, riuniti in gruppetti, hanno un bel colore verde lucido quando sono ancora acerbi, per virare in varie gradazioni, fino a diventare rosso scarlatto, a completa maturazione.
All’interno la polpa è gialla, farinosa e può adattarsi alla preparazione di marmellate e distillati. Naturalmente fornisce un’importante fonte di nutrimento per gli animali del bosco, durante la stagione invernale.
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VIBURNO – LECCIO PELOSO --- VIBURNUM TINUS

Famiglia: Viburnaceae

Il Viburno è un arbusto che conferisce vivacità agli ambienti boschivi della macchia mediterranea per la ricca fioritura e per il particolare colore blu-metallico del tutto inconsueto delle sue bacche mature. Per queste prerogative è considerato di notevole pregio ornamentale e largamente usato nei giardini per formare siepi.
I piccoli frutti riuniti in ampi grappoli, non commestibili per l’uomo, sono invece assai apprezzati dagli animali del bosco durante la stagione fredda.
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VISCHIO COMUNE --- VISCUN ALBUM

Famiglia: Santalaceae

Graziosa pianta semiparassita che vive in parte, a spese della specie che lo ospita; propagata dagli uccelli che si nutrono delle sue piccole bacche sferiche biancastre. Queste compaiono verso il mese di settembre nel secondo anno del ciclo di vita della pianta, fino a cadere durante l’anno successivo.
Tuttora utilizzato in preparazioni erboristiche e omeopatiche, il vischio è da sempre ritenuto una pianta portafortuna e protettrice dal male, tanto da essere presente nei riti magici e sacri che si perdono tra la storia e le leggende del passato.
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VISCHIO QUERCINO --- LORANTHUS EUROPEAUS

Famiglia: Lorantaceae

Un’altra pianta semi-parassita, a foglia caduca, che vive prevalentemente sulle querce.
Le sue bacche rotondeggianti, giallastre, raggiungono appena 1 cm di diametro. In passato venivano utilizzate per ricavare una poltiglia appiccicosa per la pratica dell’uccellagione, oggi vietata in tutto il territorio nazionale.
Ritenuta anch’essa una pianta ‘bene augurante’, se ne apprezzano i preparati omeopatici delle sue foglie, per curare l’ipertensione.
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